L’innocenza delle parole
recide ogni cordone dal passato,
le vene sono ricordi
atrofizzati sul lago placido
di un fotogramma ingiallito,
dal tempo, dove i secondi sembrano ore
e la clessidra sembra un fermo immagine
all’infamia della distanza e dello strazio.
Ma tu sorridi e vivi nonostante le ossa indolenzite
e le vertebre come preghiere figlie del desiderio.
Nel sogno di poeta
si specchiano versi scrausi
dal ritmo di versi barocchi.
Impetuosa l’eleganza dei movimenti
tracciano la retta che dalle stelle,
si congiunge al disastro dell’evaporazione.
Esprime se stesso con gli idiomi,
sincopati dalle urla e
tra le urla esplodono sopra le righe
immaginate da fratelli di un incubo lasciato
germogliare sotto la coperta di neve e vento.
13/10/018
Thomas Amadei